My Wonderful Sicily Trinacria

Il Maestro Gaspare Cascio (Sciacca, 1938) è un artista che fonde la tradizione con la creatività, lavorando con la terra e il fuoco per dare vita a opere di ceramica di straordinaria bellezza. La sua maestria si esprime nella creazione di forme flessuose e antiche, realizzate con una combinazione di rigore stilistico e inesauribile inventiva.
La sua produzione è un omaggio alla tradizione ceramica siciliana, reinterpretata con un tocco personale e un profondo rispetto per le antiche tecniche. Le sue creazioni non sono solo oggetti d’arte, ma narrazioni visive che raccontano storie di una terra ricca di cultura e grandiosità.

«Gaspare Cascio è maestro ceramista e pittore di massimo talento»

Con ogni pezzo, Cascio domina la luce e la materia, mescolando finemente la terra in creazioni che riflettono la storia e l’anima della Sicilia. L’amore per l’Isola traspare in ogni sua opera e le sue ceramiche, esposte e apprezzate in vari Paesi, dove la ceramica è celebrata come una forma d’arte raffinata e funzionale, lo rendono un vero ambasciatore della cultura siciliana.

«TRA I PIONIERI DEL RINASCIMENTO DELLA TRADIZIONE VASARIA DI SCIACCA, HA CONTRIBUITO AllA FORMAZIONE DI TANTE GENERAZIONI DI CERAMISTI»

Le opere di Cascio, ricche di complessi decori e lustri dorati, raccontano una storia secolare di ingegno e bellezza. Questi pezzi trasportano nel tempo, evocando immagini di regine, cavalieri e sontuose mense impreziosite da vasellame d’oro. Il lustro dorato, tipico dell’epoca aragonese in Sicilia, viene reinterpretato dall’artista saccense, che lo utilizza per esaltare la materia ceramica, trasformandola in arte pura.
L’artista saccense eleva questa tradizione a nuovi livelli, utilizzando il fuoco per dorare forme ardite e conferire loro un’aura regale. La ceramica, nelle mani di Cascio, diventa un mezzo di espressione artistica di altissimo valore. Ogni pezzo è un compendio di grazia e bellezza, una sintesi storica che trasforma la materia in arte.

«LA SUA FORMAZIONE ARTISTICA HA AVUTO LUOGO PRESSO L’ISTITUTO DI ARTE CERAMICA DI CALTAGIRONE, UNO DEI CENTRI PIù PRESTIGIOSI PER L’ARTE CERAMICA IN SICILIA»

Gaspare Cascio utilizza la ceramica con la sensibilità di un pittore e modella l’argilla con la tempra di uno scultore. Le sue opere sono una celebrazione della tradizione ceramica siciliana, reinterpretata con una genialità che lascia un’impronta indelebile. Il suo percorso artistico, ricco di colori e creatività, continua ad affascinare e a guadagnare l’ammirazione di una vasta cerchia di estimatori in tutto il mondo. Essere ammiratori della sua arte significa apprezzare un viaggio attraverso la storia, la cultura e l’arte della Sicilia.

«sua la tecnica del riflesso metallico, con la quale sono decorate grandi ciotole dal fascino antico e misterioso»

Tra le sue opere spiccano i grandi piatti realizzati con la tecnica della maiolica a gran fuoco, caratterizzati da un diametro che può raggiungere i 60 cm. Questa tecnica, che richiede una grande maestria e precisione, è utilizzata anche per la creazione di vasi e statue di animali fantastici. Le superfici di queste opere sono riccamente decorate con pitture che raccontano storie di luoghi e personaggi, rendendo ogni pezzo unico e affascinante. Importante la sua tecnica del riflesso metallico, con la quale sono decorate grandi ciotole dal fascino antico e misterioso.

«Gaspare Cascio ha il laboratorio-bottega di ceramica a Sciacca, vicino alla Piazza Scandaliato verso il mare africano. Alcuni dei suoi piatti, intensi di semplici sogni colorati, sono tra i più belli che io abbia mai visto. Squassa la creta docile a palmo aperto, la sbatte per distenderla più vasta, la forma con le dita esperte, segna con la stecca, affina con la pelle, la materia l’ispira e lui la forma immaginando il prossimo rapporto col colore, quando si sarà asciugata: le pennellate di nero ramina che nel buio torrido del forno inverdisce, il bruno invermiglia, l’ocra opaca diviene selenio luminoso, il celeste un turchese persiano, tenta i rapporti futuri».
Danilo Dolci
Chissà se i pesci piangono
Einaudi, 1973